Nasce a Firenze, figlio di Ruggero Ranieri Bourbon del Monte, marchese di Sorbello, e di Romeyne Robert.
Laureato in Giurisprudenza e in Scienze politiche. Dal 1930 al 1936 risiede negli Stati Uniti, ove insegna Letteratura italiana all’Università di Yale, tiene corsi alla Middlebury College Summer School, dirige la rivista “Italia America Review” di New York e collabora con giornali italoamericani come: “Il Corriere del Connecticut”, “Progresso Italo-Americano”, “Il Giornalino”, inoltre tiene conferenze presso i Circoli italiani di New Haven e di Boston.
Tornato in Italia, è funzionario, poi dirigente, dell’amministrazione statale, prima nel ministero della Cultura, poi nel ministero degli Affari Esteri. Nel 1938 tiene lezioni radiofoniche settimanali di lingua inglese.
Decorato con la medaglia d’argento al valore militare nel 1945 per l’impegno profuso nel salvataggio e nel recupero di prigionieri Alleati in territorio nemico, nel 1949 riceverà dal ministero della Difesa anche quella di bronzo. Negli anni del dopoguerra viene inviato a Parigi come membro della Delegazione Italiana alla conferenza di Pace, nel 1946, e del Piano Marshall, nel 1947 e brevemente come funzionario dell’UNESCO. In questi anni pubblica, con Donato Martucci, il racconto epistolare Non votò la famiglia De Paolis (ed. Longanesi, 1948) e Lo strano Settembre 1950 (ed. Longanesi, 1950).
Sposa Maria Maddalena de Vecchi, fiorentina. Nel 1952 è chiamato a New York come direttore dell’Istituto Italiano di Cultura. Fonda e dirige il bollettino di informazione culturale, politica, economica “The Italian Scene”. Da segnalare la campagna per intitolare a Giovanni da Verrazzano il ponte costruito a New York per collegare Brooklyn a Manhattan.
Nel 1956 torna in Italia. Vive a Perugia mentre, a Roma, è incaricato presso il servizio stampa del ministero per gli Affari Esteri per continuare la direzione di “Italian Scene”, che porta avanti fino alla morte.
Nel 1959 è tra i fondatori della sezione di Perugia di Italia Nostra (Associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione) di cui assume la prima presidenza. Collabora con la terza pagina de “La Nazione”, “Il Corriere della Sera”, “Il Giornale di Brescia”. Tra le sue campagne giornalistiche, quella contro l’esclusione dell’Umbria dal tracciato dell’autostrada del Sole, o i numerosi interventi a favore del Festival di Spoleto, contro gli abusi edilizi e l’inquinamento paesaggistico. Importanti sono i suoi due ultimi libri, La bella in mano al boia (ed. Rizzoli, 1965) e Perugia della Bell’Epoca (ed. Volumnia, 1969)