Baldassarre Orsini (1732-1810) nella Biblioteca Sorbello:
un excursus tra manoscritti ed opere stampate a Perugia tra la seconda metà del XVIII e gli inizi del XIX secolo
Baldassarre Orsini (1732-1810) è considerato una personalità di spicco della vita culturale, artistica, scientifica e letteraria non soltanto perugina e, nel contempo, dall’analisi di questa figura e delle sue opere si può trarre un significativo spaccato del secondo Settecento italiano. Visse prevalentemente tra Roma (dal 1751) e la nativa Perugia, dove ritornò stabilmente nel 1779 e rivestì, dal 1790, il ruolo di Direttore dell’Accademia del Disegno. “Pittore – filosofo” (come è ricordato alla sua morte), ma anche, come si diceva, architetto ed erudito. L’esposizione, sulla scia della mostra allestita alla Galleria Nazionale dell’Umbria, vuole essere un prosieguo della messa a fuoco attorno alla figura dell’Orsini, autentico protagonista della storia culturale perugina. Sarà organizzato, inoltre, dalla Fondazione Ranieri di Sorbello, un ciclo di conferenze nei primi mesi del 2018.
La sezione espositiva è composta da preziose opere tra le quali:
Guida al forestiere per l’augusta città di Perugia al quale si pongono in vista le più eccellenti pitture, sculture ed architetture con alcune osservazioni, Perugia, presso il Costantini, 1784
Baldassarre Orsini pubblica nel 1784 la celebre Guida, considerata uno dei suoi scritti d’arte più degni di nota, oltre che opera di riferimento della letteratura periegetica perugina.
[Baldassarre Orsini], Dizionario Vitruviano di architettura, Manoscritto, [1800?]
Dono di Guglielmo Orsini a Ruggero Ranieri Bourbon di Sorbello (1927).Manoscritto autografo (ca. 1800). Nel testo sono presenti foglietti di carta riguardanti intere voci o integrazioni di alcune di esse. Se ne evince la continua revisione al quale l’Orsini sottoponeva le sue opere.
Vita elogio e memorie dell’egregio pittore Pietro Perugino e degli scolari di esso. Perugia, 1804
In questa opera dedicata al Perugino, l’Orsini definisce l’insigne pittore un artista “moderno” perché utilizza appieno, come sottolinea il prof. Bruno Toscano, “i canoni e gli artifizi dei pittori moderni”.